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- A dicembre i delitti tra parenti aumentano del 10%


18/12/2007 Il Natale deprime. Nel periodo delle feste natalizie i delitti tra parenti aumentano anche perché, dicono gli psichiatri, viene evocata una famiglia ideale che troppo spesso non corrisponde alla realtà
Quasi un delitto al giorno. Dalla fine di novembre a oggi si sono consumati in Italia una quindicina fra omicidi e suicidi, tutti catalogati come "delitti familiari" o "stragi della follia", avvenuti fra le mura domestiche. L'ecatombe è iniziata il 24 novembre a Monza, dove un uomo di 57 anni ha ucciso il proprio figlio di 29; il 25 novembre in provincia di Latina una donna di 35 anni si è suicidata, lanciandosi dal balcone con i suoi due figli piccoli, rimasti solo feriti. Lo stesso giorno a Venezia un uomo di 55 anni malato di mente ha ucciso a percosse suo padre di 86.
I delitti sono ripresi il 3 dicembre, qualche giorno prima della festa dell'Immacolata che apre ufficialmente il periodo natalizio. Ad Alessandria il figlio malato di mente uccide la madre a coltellate. Il 4 dicembre a Bari una donna uccide la figlia di 6 anni con 12 coltellate e poi si consegna al marito; a Savona il 6 dicembre un'altra donna si è buttata sotto un treno; a Padova una signora anziana si è gettata dalla finestra, a Gallipoli una donna si è suicidata tuffandosi dal porto con la macchina. Sabato a Cosenza un padre ha ucciso moglie e figli e ad Udine una donna ha ucciso il figlio a coltellate....
Un massacro che dobbiamo al Natale, commenta la psichiatra e psicoterapeuta Adelia Lucattini, per nulla sbigottita di fronte ai dati che lei collega ad un unico comune denominatore.
"Ci sono prove scientifiche che questi omicidi hanno come causa scatenante l'avvicinarsi delle festività.
La realtà è che il Natale deprime e colpisce tutti, anche i non credenti, perché evoca il desiderio di una famiglia ideale, un'immagine contro la quale più o meno tutti ci scontriamo, in quanto pochi la realizzano pienamente o come l'avevano immaginata. Così si va incontro alla depressione - aggiunge la psichiatra e artefice dell'European Depression Day - proprio perché il natale è gestito attraverso incontri con parenti e amici o sistemi di compensazione sociale, come i regali ed i viaggi ed è per questo che è diventato una festa così consumistica. Lo sarebbe probabilmente anche senza la spinta della pubblicità".
La conferma arriva dagli ultimi dati forniti dal Ministero dell'Interno: nel periodo 2001-2006 in fase pre-natalizia sono avvenuti in Italia quasi 300 omicidi, un totale nettamente superiore a quello registrato in altri mesi, da febbraio (230 omicidi) e aprile (246) ai picchi di novembre (285), luglio (288) e settembre (294).
"Emerge anche da questi numeri che i momenti più delicati, soprattutto nei soggetti con problemi mentali, sono quelli legati alle festività e alle vacanze. Non a caso, un altro periodo molto critico è nel mese di settembre, dove pure il numero di delitti è alto, perché il cambio di stagione nei soggetti con disturbi mentali può provocare molti scompensi e il passaggio dall'estate all'inverno è più senitito rispetto al contrario". In effetti, succede lo stesso nel mese di febbraio in Brasile dove la festa più sentita è il carnevale o in primavera nell'Est e in alcuni paesi del Nord Europa, dove si è invece legati alla Pasqua - come risulta dallo studio multicentrico OMS, il pèiù grande mai realizzato, condotto tra il '90 ed il 2000 su 28 paesi e 10,5 milioni di persone.
"La soluzione è sempre la prevenzione. Dagli stessi dati infatti risulta che nel mese di ottobre i delitti passano dai 71 del 2002 ai 49 del 2004, probabilmente per gli effetti del Piano Sanitariio messo in atto dal Ministero della Salute in quegli anni che ha applicato politiche di prevenzione. (Libero)

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